Comprendere le piante…
COMPRENDERE LE PIANTE Nella Costituzione svizzera è contemplato un principio particolarmente innovativo: l’obbligo di tenere conto della dignità dell “essere vivente” quando si ha a che fare con le piante e con il loro utilizzo. Per dare una connotazione concreta alla parola “dignità” nell’ambito del regno vegetale, il Consiglio Federale elvetico ha sentito l’esigenza di nominare una Commissione Federale d’Etica per le Biotecnologie Non Umane, CENU / ECHN, composta da botanici, biologi molecolari, filosofi esperti in etica ed ecologisti, la quale ha elaborato nel 2008 il seguente documento: ‘The dignity of living beings with regard to plants. Moral consideration of plants for their own sake‘ in italiano “La dignità dell’essere vivente nel regno vegetale. La considerazione morale delle piante in quanto tali’. La conclusione della commissione è perentoria: riconoscere dignità significa che “un danno arbitrario causato alle piante (considerate sia come insieme che come specie o come individui) non è moralmente ammissibile” e ogni loro strumentalizzazione richiede un’adeguata giustificazione morale. Questa affermazione rivoluzionaria apre la porta a numerose tematiche finora etichettate in senso ampio come “ambientaliste” o “sociali”, ma d’ora in poi definibili come “etiche” o, in alcuni casi, “etico-sociali”.
E’ questo cambiamento di prospettiva che deve farci riflettere ogni volta che il nostro sguardo si posa su un essere vegetale: quella pianta, quel fiore non sono lì per noi, per nutrirci, per soddisfare il nostro gusto estetico, per riscaldarci e così via, ma sono lì per se stesse, sono esseri viventi con una propria dignità, ledere questo diritto significa umiliarle e violarle. fonte e continuazione dell’articolo qui sopra citato solo parzialmente: www.terrestra.it Se avete le idee confuse sulle piante e il loro riconoscimento quali ESSERI VIVENTI concedetevi questa pausa video:
Gli scienziati dell’Università di Exeter, in Gran Bretagna, sono riusciti a registrare, anzi addirittura a filmare, vere e proprie «conversazioni» tra vegetali condotte in un linguaggio ben più complesso e affascinante di quanto non ci aspetterebbe. I ricercatori hanno scoperto per la prima volta che le piante parlano tra loro per avvisarsi di un pericolo imminente. Dopo avere tagliato alcune foglie a un esemplare di Arabidopsis, lhanno chiuso in una camera sigillata con due cavoli della stessa specie e si sono messi in «ascolto». La scoperta è stata incredibile: il cavolo ferito ha emesso un fitormone, il jasmonato di metile, che è stato captato dalle altre due piante le quali a loro volta hanno propagato lo stesso gas comunicando il pericolo ad altri vegetali. Le piante parlanoLe piante parlano tra loro, esiste quindi un linguaggio delle piante che dobbiamo comprendere.
In conclusione: Gli Svizzeri… gli Svizzeri, hanno COMPRESO, hanno incluso, afferrato, hanno esercitato la propria intelligenza ridisegnando e riorganizzando un assetto precedente. E noi? NOI italiani? Oggi alle porte dell’EXPO 2015, oltre a vederne tutti l’eccessiva spesa, l’ennesima cementificazione folle a discapito di aree verdi di spiccata biodiversità (ormai distrutte e non certo ricostituibili) la scontata e triste perenne corruzione che campeggia nelle grandi opere, i vergognosi arresti di soggetti già pregiudicati, gli sprechi e una lunga lista di negatività, nella realtà siamo tutti ancora qui con il fiato sospeso per capire quali saranno le posizioni (ancora avvolte da una nebbia fittissima), di quelle “tematiche sugli OGM” preannunciate, che verranno affrontate sull’onda sinistra di quel “sfamare il mondo” (leitmotiv dell’expo 2015) che fin dal suo esordio non ha lasciato presagire nulla di buono…
Anche il Vaticano non ha ancora espresso una chiara posizione e nemmeno l’amato e saggio “Papa Francesco” ha mai detto di avere in abominio gli OGM. Nella speranza che sempre più persone comprendano l’importanza di questi esseri ormai a tutti gli effetti da considerarsi VIVENTI.
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