Fattorie in città, posti di lavoro per tutti!
Avete mai incontrato un “agronauta”? Non sono molto vistosi, in genere sono silenziosi e ben educati. Hanno una passione irrefrenabile per il cibo sano, gli alberi, i fiori profumati, l’aria l’acqua e la terra pulita, sono pionieri e avventurieri e vogliono portare l’agricoltura in città. Costruiscono orti sui balconi, colonizzano piazzole con le palline di argilla, sono consapevoli che in città si potrebbe vivere molto meglio, sono consapevoli che l’inquinamento peggiore parte proprio dalle città che abitano e dai cittadini agitati e tristi, e si espande come le metastasi di un cancro tutto intorno, attraverso i fiumi, inquina le campagne e poi arriva fino al mare. Attraverso l’aria circolerà per sempre su tutto il pianeta. Sanno con certezza che se solo la gente iniziasse a smetterla di usare l’auto, e passeggiasse più spesso con i propri piedini, magari per comprare nei mercati rionali e non andando in macchina nei mega centri commerciali, trasformando l’acquisto in un atto consapevole e non compulsivo e indotto, tutto potrebbe essere diverso e migliore. Acquistano solo cibo a Km0. Non sono fissati con il biologico industriale, conoscono la lotta integrata, l’agroecologia, la permacultura gli orti sinergici, e appena possono si accertano della qualità del cibo che comprano dai contadini, visitando le cascine personalmente. Spesso si fanno il pane in casa con la pasta madre, usano solo detersivi sfusi e biologici, girano con borse di stoffa e sono arcistufi della obsolescenza programmata. Studiano tutto il vivente, è una vera mania, dai lombrichi alle sequoie, vedono l’universo come un unica rete di indra, e come le api intessono danze per scambiarsi informazioni. Appena scoprono qualche cosa di buono e bello, passano subito l’informazione ad un amico, spesso tra loro si chiamano fratelli, in realtà sono una tribu che danza nell’ombelico del mondo, vivono felici nonostante tutto, perché sanno e hanno capito che insieme possono farcela, ma hanno anche capito, che bisogna darsi da fare e smetterla di delegare e lamentarsi. Hanno compreso che le corporazioni nulla potranno più su quel 99% del mondo, se la consapevolezza e la coscienza della gente crescerà e si unirà. Non hanno paura. Sono fiduciosi! Negli States hanno dato vita alle Urban Farms, spazi urbani consacrati alla coltivazione di fiori, frutta e verdura, spesso in orti sui tetti. www.gothamgreens.com, e le Bright farms www.brightfarms.com. In Svizzera a Basilea, un gruppo di cittadini imprenditori, hanno costruito sui tetti di una stazione merci un impianto ecosostenibile per produrre verdura e allevare pesce, tecnica nota come acquaponica in cui le sostanze di scarto dei pesci sono utilizzate per concimare le piante, mentre le radici filtrano l’acqua degli acquari, il sistema é persino in vendita si chiama Ufbox ed é adatto anche al giardino di casa. A Zurigo hanno trasformato il vecchio stadio in un orto sociale, lo stesso progetto si é poi epanso a Basilea e a Berlino. http://urbanfarmers.com A Vancouver é un organizzazione NO PROFIT, che ha prodotto molti posti di lavoro e reddito per la città, generando ingenti entrate fiscali. Utilizza pratiche biologiche / sostenibili, utilizza spazi abbandonati, rivitalizzandoli e bonificandoli, su più siti dislocati in città a seconda del metodo di coltivazione, che può in certi casi anche essere intensivo, é di natura collaborativa tra individui, aziende e organizzazioni. Documenta tutto quello che accade con trasparenza e sollecitudine quotidiana attraverso il sito web, il blog e altri strumenti di social media. Per definizione ha consacrato alla vendita di alimenti e all’agrobiologia un vero business sociale. Crea opportunità di lavoro, genera benessere, offre stage di formazione, pubblica libri, ha aperto ristoranti e bar, insomma… se anche a Torino nascessero queste cose invece delle solite associazioni di bla bla bla, per il solito pubblico di intellettuali che se la cantano e se la raccontano tra loro, se nuovi filantropi si prodigassero a finanziare progetti intelligenti, se le istituzioni la smettessero di far finta di non sapere nulla, per continuare a progettare su trasporti internazionali destinati ad estinguersi a causa del picco ormai superato del petrolio, della crisi economica mondiale, insistendo a costruire cattedrali nei deserti, se gli imprenditori la smettessero di stuprare con dei buchi le montagne, autosottraendosi loro stessi quel poco di pulito che rimane intorno alla città, come i boschi, i torrenti e l’aria salubre delle valli e delle montagne, allora… solo allora, potremmo davvero dire di essere una città verde, una smart city (e poi basta con questo inglese che ci esce dalle orecchie oramai sa di vuoto e di fuffa), altrimenti di tutto questo verde tanto decantato, resteranno solo le sterili e inutili propagande elettorali che ormai siamo certi che sono solo fini a se stesse, ma che inoltre, fanno pure dei danni, perché illudono la gente disinformandola e non certo spronandola a fare per se stessi quello che qualsiasi persona di buon senso oggi comprende come necessaria imminente e fondamentale. Ci vogliono giovani con una forte energia e molta creatività, perché non c’è nulla da inventare di strano, esiste già tutto, sono anni che le migliori università e associazioni in tutto il mondo, progettano e studiano metodologie facilmente applicabili, basta copiare bene e migliorare quello che c’è e il gioco e fatto. FACCIAMOLO!!! GIOCHIAMO!!! Non é difficile, basta unirsi e costruire fattorie in città, adesso, subito, il tempo stringe, coraggio… La sicurezza del cibo é un diritto, non una moda, la salubrità delle città e il benessere devono essere iscritti nel nostro quotidiano, l’acqua, l’aria e la terra sono il bene per e di tutti, sono il bene comune, come gli alberi, le foreste e i boschi, i ruscelli, i ghiacciai, le valli e i prati, come la biodiversità, ed ogni forma di vita deve venir rispettata e protetta da quegli artigli violenti di un pensiero obsoleto meccanicistico, dissociato e fortemente dannoso, che non ha più alcun senso in questa vita reale e tangibile di tutti cittadini. |